La tripla elica delle relazioni sistemiche tra stato, mercato e università
Andrea Pitasi(www.andreapitasi.it) intervista Loet Leydesdorff sul suo libro:
A Sociological Theory of Communication: The Self-Organization of the Knowledge-Based Society. Parkland, FL: Universal Publishers, at http://www.upublish.com/books/leydesdorff.htm .
AP. 1) Quali sono i principi della sua teoria sociologica della comunicazione?
LL: A differenza di altri sistemi di comunicazione, il sistema sociale di comunicazione conferisce significato all’informazione, e il significato può di nuovo essere comunicato (Luhmann, 1984). Il linguaggio umano può essere considerato come la conquista evolutiva che ci permette di comunicare sia l’incertezza che il significato di una data incertezza. Il significato è ottenuto in modo riflessivo dalla prospettiva del “senno di poi”. In questo modo l’incertezza viene ridotta, ma vengono altresì generati dei termini di accoppiamento strutturale tra i due livelli di comunicazione. I termini di accoppiamento strutturale forniscono l’informazione dotata di senso per l’osservatore. (Leydesdorff, 2003).
I due processi di scambio di informazioni e scambio di significati possono essere accoppiati in vari modi. Conferire significato all’informazione (di tipo Shannon) genera valore. Questa operazione riflessiva è ricorsiva. Per esempio parte del significato può di nuovo essere codificato in conoscenza, ovvero un significato che fa la differenza. In questo modo, i sottosistemi delle comunicazioni si differenziano funzionalmente in termini di codici comunicativi. Per esempio, il valore sul mercato può essere espresso in termini di prezzo. I mezzi simbolicamente generalizzati (per esempio nella formalizzazione della semantica curata delle scienze, in economia, in politica) ci permettono di comunicare in modo più efficiente.
Riassumendo, il sistema comunicativo sociale si differenzia sia orizzontalmente che verticalmente. Orizzontalmente i diversi codici possono agire su altri attraverso l’operativizzazione: all’informazione viene selettivamente conferito un nuovo significato. Verticalmente i mezzi di comunicazione che si avvalgono di simboli esercitano una sorta di controllo sugli scambi di livello inferiore tra agenti diversi. Di conseguenza, non si può acquisire la verità di un’affermazione riguardante il mercato. I sistemi tendono ad essere chiusi per quanto riguarda le loro operazioni, ma un sistema complesso può anche risultare quasi riducibile (Simon 1969). Per esempio, a volte è possibile corrompere un giudice.
L’organizzazione propria di un (sotto)sistema di comunicazione subisce delle interferenze,delle risonanze, perché questi sistemi devono essere organizzati in forme storiche. Gli stati che ricorrono in modo fenotipico sono meno complessi della varietà dei possibili significati (Husserl, 1929). I significati si sviluppano in una dinamica del non-equilibrio, mentre ciò che è osservabile si basa sulla ricerca di equilibri tra le azioni e le reazioni. La selettività del fenotipo è una riduzione di complessità del genotipo.
AP: 2) qual è la funzione della ricerca empirica nella sua teoria?
LL: Il sistema globalizzato resta strutturalmente legato alle sue manifestazioni storiche. Per esempio, un’economia basata sulla conoscenza può essere studiata in termini di una tripla elica di interrelazioni tra università, industria e governo, ovvero tra agenti istituzionali. Tuttavia il significato di queste relazioni può essere identificato solamente in termini di flussi di comunicazione che sono attivati o vincolati da questi network. Così i fenomeni ci forniscono valori per le variabili (x e y), mentre noi siamo interessati ai flussi (dx/dt, dy/dt).
La teoria matematica della comunicazione sviluppata da Shannon (1948) ci fornisce un calcolo nel caso di eventi discreti. A differenza della maggior parte delle statistiche scientifiche, questo tipo di calcolo ci permette di combinare in ogni momento la prospettiva multivariante insita nello studio della complessità , con una prospettiva longitudinale (Leydesdorff, 1995; Theil, 1972). Inoltre, la prospettiva relazionale (analisi di un grafico) deve essere associata a quella posizonale (analisi del fattore). Il significato viene conferito dalla posizione, mentre i sistemi di comunicazione agiscono in termini di relazioni. Un network si costruisce in termini di relazioni, ma si può supporre che contenga un’architettura di base. Di riflesso questa architettura può essere ricostruita e gli eventi possono poi essere posizionati (Burt, 1982).
Gli studi empirici vengono scelti in relazione alle domande teoriche di sistema. Per esempio si può chiedere quando è nato il sistema monetario Europeo (Leysdesorff & Oomes, 1999), e successivamente in che modo i sistemi di rete Europei possono essere considerati come autoorganizzati (Leydesdorff,2000). Le dinamiche del non-equilibrio dell’autoorganizzazione aggiungono globalizzazione ai sistemi precedentemente stabilizzatisi. Tuttavia né la stabilizzazione né la globalizzazione dei sistemi di comunicazione possono essere dati per scontati a priori. Gli studi empirici ci permettono di stabilire, per esempio, fino a che punto l’autoorganizzazione di una società basata sulla conoscenza abbia attecchito nella storia.
AP: 3) Potrebbe descrivere la tripla elica di accoppiamenti strutturali tra università, industria e governo?
LL: Un tipo di economia basato sulla conoscenza deve ricombinare tre funzioni nelle dinamiche della comunicazione: 1) interpenetrazioni di scambio economico; 2) nuove produzioni che sconvolgono gli equilibri del mercato; 3) il controllo politico (pubblico) e dirigenziale (privato) nel momento del confronto con i primi due meccanismi. Le funzioni vengono svolte da istituzioni quali i governi, le industrie e le università. Le reti di accoppiamento strutturale possono essere studiate in termini di come le funzioni comunicative vengono adempiute. Quando tutte le funzioni sono operative il sistema può essere integrato, ma in modo ridondante in quanto un sistema a tre flussi è acentrico, ma una sovrapposizione tra diversi tipi di comunicazione può funzionare come un iperciclo che sorregge la soluzione di problemi e l’innovazione ad un livello inferiore.
I problemi possono sorgere nel momento del confronto sia orizzontalmente, sia verticalmente. I problemi rappresentano delle sfide evolutive che portano ad un ulteriore sviluppo e innovazione. Per esempio, lo strato funzionale può essere organizzato diversamente dallo strato istituzionale. L’industria può talvolta assumere il ruolo di solito ricoperto dall’università e viceversa. Fintanto che il confronto può essere ottimizzato, i costi di transazione possono essere ridotti e le nicchie che godono di vantaggi competitivi possono essere mantenute in un ambiente altrimenti complesso. Per esempio, i distretti industriali italiani sono stati considerati in questa prospettiva (Biggiero 1998).
AP:4) Come vengono interpretati i cambiamenti globali del nostro tempo dalla sua teoria?
LL: I sistemi di comunicazione e di controllo restano strutturalmente legati all’azione umana, ma la codificazione nella comunicazione include ed esclude le persone in termini di competenze comunicative. Perciò si può venire esclusi dalla modalità dello scambio economico perché si è poveri. Ma si può allo stesso tempo venire esclusi dagli scambi scientifici perché non si ha ricevuto un’istruzione adeguata per potervi prendere parte. I sistemi di comunicazione sviluppano dinamiche proprie usando i loro codici di comunicazione. Queste dinamiche non lineari si stabilizzano all’interno delle organizzazioni come quasi-equilibri, ma i meccanismi di controllo avvengono al livello dei flussi di comunicazione. Così l’autoorganizzazione porta ad una flessibilità dei modelli di comunicazione che non possono essere gestiti senza riflessività. Questo prerequisito di riflessività rende tutti i sistemi sempre più basati sulla conoscenza.
In termini filosofici, il vantaggio di questa teoria sociologica della comunicazione consiste nel fatto che essa consideri l’intenzionalità del sistema intersoggettivo teorizzata da Husserl (1929) come analiticamente differente dall’intenzionalità degli agenti soggettivi. Entrambe elaborano il significato, ma una di esse presume una dinamica molto diversa. Le forme storiche sono organizzate in entrambi i casi. Tuttavia quella individuale tende all’identità,alla formalizzazione di una unitas multiplex, mentre il sistema sociale resta differenziato. Le aspettative globalizzate e le manifestazioni stabilizzate non possono più essere rinvenute senza una posizione riflessiva nel discorso sociologico.
Loet Leydesdorff
Amsterdam School of Communications Research (ASCoR)
University of Amsterdam,
Kloveniersburgwal 48
1012 CX Amsterdam, The Netherlands
loet@leydesdorff.net; http://www.leydesdorff.net
Bibliografia
Biggiero, L. (1998). Italian Industrial Districts: A Triple Helix Pattern of Problem Solving. Industry and Higher Eductation, 12(4), 227-234.
Burt, R. S. (1982). Toward a Structural Theory of Action. New York, etc.: Academic Press.
Husserl, E. (1929). Cartesianische Meditationen Und Pariser Vorträge. [Cartesian Meditations and the Paris Lectures.]. The Hague: Martinus Nijhoff, 1973.
Leydesdorff, L. (1995). The Challenge of Scientometrics: The Development, Measurement, and Self-Organization of Scientific Communications. Leiden: DSWO Press, Leiden University.
Leydesdorff, L. (2000). Are EU Networks Anticipatory Systems? An Empirical and Analytical Approach,. In D. M. Dubois (Ed.), Computing Anticipatory Systems -- Casys'99. Woodbury, NY: American Physics Institute.
Leydesdorff, L. (2003). The Construction and Globalization of the Knowledge Base in Inter-Human Communication Systems. Canadian Journal of Communication, 28(3), 267-289.
Leydesdorff, L., & N. Oomes. (1999). Is the European Monetary System Converging to Integration? Social Science Information, 38(1), 57-86.
Luhmann, N. (1984). Soziale Systeme. Grundriß einer allgemeinen Theorie. Frankfurt a. M.: Suhrkamp.
Shannon, C. E. (1948). A Mathematical Theory of Communication. Bell System Technical Journal, 27, 379-423 and 623-356.
Simon, H. A. (1969). The Sciences of the Artificial. Cambridge, MA/London: MIT Press.
Theil, H. (1972). Statistical Decomposition Analysis. Amsterdam/ London: North-Holland.
* intervista via internet svoltasi tra Amsterdam e Napoli nell’Ottobre 2004. Traduzione di Federica Garuti.